Steve Howe: la carriera, la vita privata e le curiosità sul chitarrista degli Yes che ha collaborato anche con artisti del calibro di Lou Reed e dei Queen.
Steve Howe è uno dei chitarristi più importanti, influenti e talentuosi della storia del rock. Artista dotato di una tecnica sopraffina e di una grande capacità compositiva, ha firmato con gli Yes, e non solo, alcuni dei brani più famosi e amati dai fan del prog rock. Scopriamo insieme alcune curiosità sulla sua incredibile carriera e sulla sua vita privata.
Chi è Steve Howe
Stephen James Howe è nato a Londra l’8 aprile 1947 sotto il segno dell’Ariete. Appassionato di fin da ragazzo di musica, in particolare di orchestre jazz, a 12 anni inizia a suonare da autodidatta la chitarra dopo che i genitori gli regalano il suo primo strumento. Vero ragazzo prodigio, brucia le tappe e a 16 anni si esibisce già come semiprofessionista in un gruppo che fa cover R&B, incidendo anche alcuni singoli.
Il suo nome inizia a girare nell’ambiente musicale londinese, e a 18 anni Steve passa a suonare nei The In Crowd, tra le formazioni più in rampa di lancio nella scena psichedelica britannica. Ma la sua avventura non dura molto, e così a 21 anni il giovane chitarrista decide di fondare un nuovo gruppo, i Bodast.
La fortuna non sorride nemmeno a questo gruppo, ma di certo a Steve le proposte per svoltare la sua carriera non mancano. Arrivano in questi anni infatti le offerte per entrare come chitarrista solsita in band importanti come i Jethro Tull di Ian Anderson e i Nice di Keith Emerson. Ma Howe declina entrambe le proposte, e nel 1970 fa il suo ingresso negli Yes.
Fino al suo ingresso, la band capitanata da Jon Anderson aveva pubblicato solo un paio d’album, ma aspettava ancora il successo definitivo. Un successo che arriva improvviso grazie proprio alla rivoluzione portata da Steve, e già visibile in un album come The Yes Album del 1971, che consacra la band nell’Olimpo del progressive rock.
Si tratta della prima pietra miliare di un percorso lungo e ricco di successi, grazie a dischi come Fragile, Close to the Edge e Relayer. Riascoltiamo insieme la loro splendida Roundabout:
All’interno del gruppo, Steve apporta il suo contributo non solo come chitarrista, ma anche come autore di alcuni dei pezzi più belli e importanti della loro storia. Dal 1975 inizia, come altri suoi compagni di gruppo, una carriera anche da solista, ottenendo un discreto riscontro a livello di vendite. Durante gli anni Ottanta la band entra in crisi, e in questo periodo Steve si dedica anche ad altri progetti, con collaborazioni che vanno da Lou Reed ai Frankie Goes to Hollywood.
Nel 1982 decide di creare una nuova band, un supergruppo: gli Asia. All’interno del progetto confluiscono altri fenomeni come John Wetton dei King Crimson, Geoff Downes dei Buggles e Carl Palmer degli Emerson, Lake and Palmer. Il successo è straordinario, grazie a canzoni come Heat of the Moment:
Nel frattempo torna al successo anche con la band principale, gli Yes, che nel 1983 pubblicano l’album 90125, il loro disco commercialmente più importante, trascinato alle vette delle classifiche dal classico Owner of a Lonely Heart.
Si tratta dell’ultimo vero acuto della band, in una carriera che proseguirà ancora tra reunion, separazioni e nuove reunion, con altri album pubblicati ma di minor impatto sul pubblico. Cosa fa oggi Steve Howe? Continua a esibirsi sia da solista che con le sue band in giro per il mondo.
La vita privata di Steve Howe: moglie e figli
Steve si è sposato nel 1968 con Janet. Dalla loro relazione sono nati quattro figli: Dylan, Virgil, Georgia e Stephanie. Dylan ha seguito le sue orme e ha anche suonato con il padre nello Steve Howe Trio. Virgie è invece stato membro dei Little Barrie, band rock/R&B, prima di morire tragicamente il 12 settembre 2017.
Sai che…
– Steve suona qualsiasi tipo di chitarra: dalla steel guitar al mandolino.
– Con i Bodast ha aperto alcuni concerti degli Who.
– Howe è stato il primo chitarrista rock ad entrare nella Hall of Fame di Guitar Player.
– Cosa c’entra Steve Howe con Innuendo dei Queen? Semplice. Il chitarrista ha suonato lo splendido riff e assolo di flamenco della parte centrale del capolavoro della band di Freddie Mercury del 1991.
– Nel 1972 è diventato vegetariano e ha smesso di utilizzare farmaci.
Questo il video di Owner of a Lonely Heart degli Yes: